Disagio legato a specifiche fasi di vita: gravidanza, genitorialità, scelte professionali, etc.Psicoterapia a Verona

Ci sono tappe del ciclo evolutivo di ciascuno di noi che, pur essendo normali fasi della vita, possono crearci, inaspettatamente, situazioni di disagio emotivo o relazionale e causare malessere in noi e/o nelle persone intorno a noi. Anche i cambiamenti che scegliamo consapevolmente, come la nascita di un figlio, un trasloco, un nuovo lavoro, possono avere una potenziale influenza patogena: dipende dal significato che ognuno di noi è in grado di dare a questi eventi e a quali strategie di coping, o adattamento, mettiamo in atto per affrontarli. La gravidanza, ad esempio, è un momento magico nella vita di molte donne, ma può anche essere molto stressante e far emergere diverse paure: la paura del parto, la paura di non essere una buona madre o un buon padre, la paura di non essere in grado di far fronte alle responsabilità genitoriali. La gravidanza può portare anche a cambiamenti ormonali che possono causare umore instabile, irritabilità e tristezza. Può essere dunque necessario un aiuto professionale che possa supportare il benessere emotivo delle donne durante la gravidanza e dopo il parto o fornire supporto a coppie e famiglie, aiutandole ad affrontare insieme le sfide della gravidanza e della genitorialità, compresi i cambiamenti nella relazione, le preoccupazioni sul ruolo di genitore e la gestione dello stress.

disagio-adolescente Disagio legato a specifiche fasi di vita a Verona | Psicologa Agnese Sellaro

disagio-adolescente-01 Disagio legato a specifiche fasi di vita a Verona | Psicologa Agnese Sellaro

Il supporto dello psicologo può essere particolarmente importante per donne che hanno già una storia di disturbi mentali o che stanno vivendo situazioni difficili come una gravidanza a rischio, stress lavorativo o economico. Studi epidemiologici condotti in nazioni e culture diverse evidenziano che la depressione post-partum colpisce, con diversi livelli di gravità, dal 7 al 12% delle neomamme ed esordisce generalmente tra la 6ª e la 12ª settimana dopo la nascita del figlio, con episodi che durano tipicamente da 2 a 6 mesi. La donna si sente triste senza motivo, irritabile, facile al pianto, non all’altezza nei confronti degli impegni che la attendono. Il 70-80% delle puerpere sperimenta il cosiddetto “baby blues”, che consiste in una certa instabilità emotiva che colpisce la donna immediatamente dopo il parto e nei giorni ad esso successivi. Non si tratta di uno stato patologico e non vi è necessità di uno strutturato intervento terapeutico (farmacologico o psicoterapeutico), perché questo stato di disagio tende a rientrare spontaneamente in tempi brevi (circa due settimane). ll 10-15% delle puerpere va, invece, incontro ad un vero e proprio stato depressivo che non tende a scomparire spontaneamente come il “baby blues”; delle madri non trattate il 50% risultano ancora depresse dopo 6 mesi e il 25% ancora dopo 1 anno. La depressione post-partum, se non riconosciuta e trattata, interferisce con le abilità della donna di stabilire un attaccamento sicuro e di instaurare un interscambio di comportamenti e di emozioni positive con il suo bambino, che influenzeranno il suo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo.